d’Orlando

Ho

sprecato forze, in lacrime, tentando di abbattere le mura

che ancora in piedi, macchiate del mio sangue

mi impediscono di evadere.

Le mie stesse promesse,

date al vento,

tramutano in catene.

 

Piango acido

Vomito farfalle

Grido silenzi

Sanguino amore.

 

Mi corrodono i secondi

Mi incendiano i pensieri

Mi dilaniano i sogni

Mi congelano le mancanze.

 

Fui percorsa da calda gioia,

sono percorsa da gelide convulsioni di dolore..

ipotermia apatica, mia condanna.

 

Perdo il senno come Orlando

tu la mia Luna

Io ammalata d’una malattia incurabile

con una lama nello stomaco

m’induco a riversare malsane convinzioni.

 

Proteggine l’anima, tu che puoi dall’alto

che la coscienza sua è annebbiata da fumi oscuri delle ingiurie assegnatogli

sii vento che gli rischiara la vista

ch’io mi perderò in quelle nebbie.

Letizia